sabato 27 settembre 2014

Da UFO Robot Grendizer a Goldorak: l'arrivo in Francia (parte 1)

Le circostanze riguardanti l'arrivo di Goldrake in Europa e, nello specifico in Francia (dove sarà chiamato Goldorak), non sono state ancora chiarite in maniera esaustiva. Lo stato attuale degli studi è concorde nell'individuare nella figura del produttore francese Jacques Canestrier il principale artefice dell'arrivo dell'anime nel nostro continente. In realtà Canestrier è solo uno dei tanti protagonisti di una storia più complessa in cui la casualità, l'intuito, il fiuto degli affari e una fortunata serie di coincidenze hanno svolto un ruolo determinante. Tutto inizia un giorno del 1975 in una camera dell'Hotel New Otani di Tōkyō, situato nel centro della città giapponese, a pochi passi dal Teatro Nazionale. Qui alloggia il giovane Bruno-René Huchez, arrivato in Giappone per affari dopo un lungo viaggio da Parigi con scalo ad Anchorage, in Alaska.
Bruno Renè-Huchez
Nato ad Arras nel 1943 , figlio di un architetto e campione di motociclismo, Huchez ha avuto una brillante carriera professionale e una vita segnata dalla prematura scomparsa del padre, morto quando lui aveva tredici anni, e della madre, mancata poco dopo la fine dei suoi studi. Per aprire una nuova pagina della sua vita e probabilmente lasciarsi alle spalle questi lutti, Huchez lascia la Francia e si trasferisce in Africa, per la precisione in Togo, dove assume il ruolo di direttore di filiale per il gruppo petrolchimico Total. Rientra poi in patria nel 1973 dove viene assunto come capo del Servizio Ricerca e Sviluppo della Marubeni, un colosso giapponese attivo in vari settori (dalle macchine per la ricerca spaziale alle gomme da masticare) che insieme ad aziende come Mitsui e Mitsubishi era una delle cosiddette tre "M, ossia le più importanti Trading Company (sōgō shōsha) nipponiche attive anche in Europa.

In qualità di rappresentante della Marubeni il compito di Huchez è quello di trovare prodotti francesi che possano essere esportati in Giappone, acquisendo quote delle società produttrici, nonchè i diritti e le licenze per venderli sul mercato asiatico (è il caso, per esempio, dei filmati di diverse partite di calcio e rugby ritrasmessi con successo in terra nipponica). In maniera analoga Huchez deve anche trovare prodotti giapponesi che possano avere un potenziale di vendita sul mercato francese, stipulare i relativi contratti di distribuzione e, talvolta, acquisire delle partecipazioni in queste società in modo tale da dare loro la capacità finanziaria di approcciare il mercato transalpino e europeo. Ed è proprio per questo motivo che Huchez, poco più che trentenne, si trova a Tōkyō nel 1975 . Seduto nella sua camera d'albergo in attesa di ricevere una telefonata che gli annunci l'arrivo della delegazione di un'azienda nipponica che aveva intenzione di vendere trattori in Francia, Huchez trascorre il tempo facendo "zapping" sulla televisione fino a quando si imbatte in un cartone animato che stuzzica la sua attenzione: Ufo Robot Grendizer.

Nonostante l'ostacolo rappresentato dalla lingua, da giovane sveglio e con un occhio sempre rivolto agli affari, pensa subito che questo cartone animato possa essere un prodotto interessante da lanciare in Europa e per questo motivo cerca immediatamente il modo di avere informazioni sulla casa produttrice. Chiama dunque al telefono la reception e nel suo inglese elementare ("Please send me a girl who translate") chiede di avere un interprete. Cinque minuti dopo si presenta nella sua camera una donna che, sorridendo, inizia a spogliarsi (evidentemente l'addetto alla reception aveva frainteso la richiesta). Huchez cerca di schernirsi chiedendo alla giovane di guardare la televisione e di tradurgli quello che vede ("No! Look the TV, translate the TV!") , ma la ragazza continua a spogliarsi fino a quando, infastidita o preoccupata per l'insistenza di Huchez, si riveste e se ne va sbattendo la porta. A questo punto Huchez si riattacca nuovamente al telefono e chiama concitato la reception chiedendo ancora una volta che gli venga inviata una traduttrice ("I need a girl you can translate please! I need of a girl who speak english quickly.") . Dopo due minuti ecco che arriva un'altra donna, questa volta più anziana, ma anche questa inizia subito a svestirsi. Fortunatamente, a differenza della prima, conosce l'inglese e Huchez ha buon gioco nell'ottenere ciò che vuole, ossia il nome del produttore della serie animata. Quando infatti iniziano a scorrere i titoli di coda la donna esclama "Tōei Dōga!"

Chiaki Imada
A questo punto Huchez le chiede di chiamare direttamente la Tōei e il passo per organizzare un appuntamento con il Presidente Chiaki Imada e il signor Hayashi, Responsabile delle Vendite all'Estero, è breve. I tre si incontrano presso il ristorante Maxime, situato presso il Sunny Building nel quartiere di Ginza e qui gettano le basi per la loro futura collaborazione. L'indomani Huchez si reca presso il quartier generale della Tōei a Shinjuku dove resta a bocca aperta di fronte alla grande quantità di disegni, acetati e storyboard di cui le scrivanie sono piene. Un mondo nuovo si sta aprendo di fronte ai suoi occhi. Non solo. Si fa mostrare più di una volta il primo episodio di Ufo Robot Grendizer in cui ritrova, in filigrana, tutti gli elementi di una tragedia shakespeariana e dei protagonisti giovani che, per gli spettatori più piccoli, si possono ben identificare con i propri fratelli maggiori.

Grazie al fatto di essere un dirigente della Marubeni riesce ad ottenere un accordo per rappresentare la Tōei all'estero e si appresta a rientrare in Francia con ben 200 Kg di pellicole da 16mm in lingua giapponese stipate nelle sue valigie (le videocassette a quel tempo non esistevano ancora). Come Huchez ha dichiarato, dunque, il merito di aver portato Goldrake in Francia, è stato dei suoi muscoli: “Il fait savoir qu'à l'époque, j'amenai moi-même les bobines dans ma valise. Les cassettes n'existaient pas et le seul matériel était des pellicules de films 35 et 16mm. Je peux dire que Goldorak a aussi eu le mérite de me muscler!”. Il viaggio di ritorno non deve quindi essere stato molto agevole. Come se ciò non bastasse il passaggio alla dogana dell'aeroporto di Orly dura addirittura ben cinque ore perchè un doganiere piuttosto solerte vuole verificare personalmente che Huchez non stia contrabbandando dei film erotici, costringendolo quindi a sbobinare le pellicole per esaminarle. Giunto finalmente nel quartier generale della Marubeni Huchez "requisisce" la sala riunioni e vi installa un proiettore iniziando così a visionare tutto il materiale portato dal Giappone. Tra le pellicole presenti, infatti, non ci sono solo episodi di Ufo Robot Grendizer, ma anche di Mazinger Z, Candy Candy e molti altri cartoni animati che poi diverranno famosi.

Il Vice Presidente e Direttore Generale della Marubeni Takao Matsumoto gli mette a disposizione la sua segretaria, la signorina Sachiko Okichita che gli racconta come, in Giappone, tutti i bambini siano attratti da queste storie, raccontate anche in piccoli libretti di carta chiamati manga.
 Huchez passa diversi giorni davanti a un foglio con una penna in mano ragionando su quale strategia adottare e cercando di capire se qualcuno, tra i suoi contatti, avrebbe potuto aprirgli le porte della televisione francese per far fruttare commercialmente questo piccolo tesoro. Senonché il momento non è dei migliori e l'unica alternativa, invero un po' azzardata, gli appare quella di scrivere direttamente al ministro competente per proporgli di creare una rete televisiva interamente dedicata ai bambini il cui palinsesto avrebbe potuto essere riempito da questi nuovi cartoni animati giapponesi. Ce n'erano infatti abbastanza per coprire un'anno intero di trasmissioni a tre ore al giorno, che erano le tempistiche allora in atto sulle varie reti televisive. A distoglierlo momentaneamente da questo suo progetto, però, interviene il Presidente in persona della Marubeni, Kano, degno discendente di Yoji Kano, l'inventore del judo. Kano, infatti, convoca Huchez nel suo ufficio per affidargli un nuovo e delicato incarico. Un telex ricevuto dalla sezione B 762 dell'azienda, quella più importante e afferente alla proprietà stessa della Marubeni, chiede di attivarsi per acquisire una partecipazione azionaria nella S.B.M. (Société des Bains de Mer), la più importante società del Principato di Monaco, collegata direttamente agli interessi del Principe.

Huchez deve così abbandonare momentaneamente i cartoni animati giapponesi per dedicare tutte le sue energie a questa difficile operazione. Il Principe di Monaco, infatti, vuole estromettere l'armatore greco Aristotele Onassis dalla società e ricomprargli tutte le sue azioni per un pezzo di pane. Huchez, deve riuscire a convincere la S.B.M. affinché la Marubeni possa prendere il posto di Onassis nella compagine societaria. Tra l'altro non è la prima volta che le strade di Huchez e Onassis si incrociano. Già quando lavorava per la Total in Togo il giovane Huchez aveva collaborato con le aziende di Onassis e di Niarcos, i due grandi armatori greci che avevano la più grande flotta di petroliere del mondo. La stessa Marubeni era uno dei più grandi acquirenti mondiali di petrolio e si serviva delle navi di Onassis per trasportarlo. Un intreccio, quindi, piuttosto delicato, nonchè una difficile matassa da sbrogliare. Il primo passo per affrontare questa questione consiste in una telefonata al Presidente della S.B.M. Dopo una lunga chiacchierata Huchez ottiene un'appuntamento per l'indomani con il Direttore Finanziario della società presso il rinomato Hotel de Paris di Montecarlo e qui gli espone le richieste della Marubeni che dovranno essere riportate direttamente al Principe.

Huchez, però, non ha scordato i cartoni animati giapponesi e dopo aver discusso dell'affare S.B.M. racconta al suo interlocutore della scoperta fatta in terra nipponica, di come questo tipo di prodotti potrebbe essere perfetto per una nuova rete televisiva e di come, purtroppo, il progetto si sia arenato per mancanza di agganci e contatti con la televisione francese. Caso però vuole che il Direttore Finanziario della S.B.M. abbia in previsione un incontro con il Ministro delle Finanze di Monaco (o il suo facente funzione secondo quanto ricorda Huchez) e che la figlia di quest’ultimo sia una collaboratrice di Yves François, il Direttore Acquisti della ORTF (Office de Radiodiffusion Télévision Françoise). L’ORTF era l’agenzia nazionale che deteneva il monopolio delle trasmissioni radiotelevisive sul suolo francese e che, dopo la riforma dell'8 agosto 1974, stava vivendo un periodo molto delicato in quanto era stata suddivisa in diverse società tra le quali spiccavano tre differenti canali televisivi: Télevision Français 1 (TF1), Antenne 2 (ora France 2) e France Régions 3 (ora France 3).
L'avventura francese di Grendizer passa anche per il Principato di Monaco
Il tanto agognato contatto con la televisione è dunque finalmente trovato. Si tratta di una giovane donna di nome Françoise Raymond. É lei la persona che può mettere in diretto contatto Huchez con Yves François della ORTF. Si tratta ora di riuscire a concretizzare quest'opportunità. Rientrato a Parigi Huchez telefona subito a Françoise Raymond ricordandole di aver avuto il suo contatto a Montecarlo e chiedendole un appuntamento con il suo capo Yves François. Inizialmente Françoise Raymond pare abbastanza indisposta, ma l'insistenza di Huchez riesce a raggiungere il risultato voluto: l'indomani stesso a pranzo avrebbe avuto finalmente la possibilità di vendere i suoi cartoni animati alla ORTF, mettendosi addirittura in concorrenza con Disney! Verso mezzogiorno Françoise Raymond richiama Huchez per avere alcune informazioni sulla sua azienda e quando questi le risponde che il giro d'affari della Marubeni è tre volte tanto il bilancio della Francia l'appuntamento viene definitivamente confermato.

L'incontro con Yves François, però, non va come Huchez si aspettava. Sebbene Yves François fosse il Direttore Acquisti della ORTF chi si occupava di questo genere di trattative era Madame Soisson, moglie del futuro Ministre de la Jeunesse, des Sports et des Loisirs e attuale Segretario di Stato con deleghe a gioventù e sport. Huchez riesce comunque a superare anche questo ostacolo e ottiene un appuntamento con Madame Soisson che arriva circondata da uno stuolo di assistenti. La signora Soisson, però, non è certo una sprovveduta. Ella conosce molto bene la Marubeni e ha già sentito parlare di questi cartoni animati giapponesi di cui non ha certo un'opinione positiva. Ha ricevuto Huchez quasi solo per curiosità, giusto per vedere la faccia di chi osa presentare dei prodotti realizzati in un paese secondo lei totalitario, governato da un imperatore dove i sudditi sono pagati con un pugno di riso e dove brevetti e copyright non sono rispettati. Si capisce dunque come la partita di Huchez sia persa in partenza. Come si può infatti pensare che questo genere di cartoni animati possano venire trasmessi sulla televisione della Repubblica Francese a detrimento dei valori che questa vuole inculcare ai suoi rampolli formati alla scuola di Jules Ferry?

Di fronte al muro eretto dalla signora Soisson Huchez non può nemmeno replicare. Il suo ingresso nel tempio della televisione francese si risolve dunque in un'amara sconfitta da addolcire con un doppio scotch nel bistrot più vicino. Il destino, però, è ancora una volta dalla sua parte. Al bancone infatti è seduto anche un dipendente della SFP (Société Française de Production) che aveva assistito al suo incontro con la signora Soisson. Si tratta di Roder Foriat che ha per lui un suggerimento che si rivelerà vincente. L'ORTF è stata da poco smembrata e Huchez non avrebbe di certo alcuna possibilità di proporre i suoi cartoni animati al primo canale, la TF1. Qui, infatti, le leve decisionali sono nelle mani di Christophe Izard, un'icona della TV francese, che ha già un’idea ben chiara della direzione da intraprendere.
Christophe Izard insieme a Brok e Chnok protagonisti di "Les Visiteurs du mercredi" su TF1 a partire da gennaio 1975
Produttore di celebri varietà come À l'affiche du monde (premio del Miglior Uomo della TV nel 1970), Tilt e L'invité du dimanche, autore e produttore nel 1971 de La Lucarne Magique, una commedia musicale con protagonisti alcune delle più famose vedette degli anni Settanta, Lizard si è poi dedicato a ideare e produrre programmi per la gioventù come L'Île aux enfants, Les Visiteurs du Mercredi, Le Village dans les Nuages, Salut les Mickey per poi approdare a TF1 in qualità di Direttore dei programmi per bambini e ragazzi, la cosiddetta "Jeunesse", carica che ricoprirà da gennaio 1975 fino a maggio 1987. Meglio dunque puntare sul secondo canale, Antenne 2, che non ha ancora una politica editoriale ben definita. Qui avrebbe potuto trovare degli interlocutori disponibili in Agnés Vincent e Guy Maxence allora incaricati di occuparsi della "Jeunesse" per questa rete.

2 commenti:

  1. Ciao, complimenti per questo blog, davvero molto interessante. Oltre che completi, i post sono molto chiari e scorrevoli nella lettura, quindi tutto è molto piacevole.
    Aspetto con ansia di leggere il libro cartaceo, in bocca al lupo e tienici informati sull'uscita :)

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